Bergamo Capitale Italiana del Volontariato 2022

La provincia bergamasca è storicamente una terra di volontari, di persone che si mettono al servizio degli altri, silenziosamente, senza nulla chiedere in cambio

L’Assessore regionale Locatelli in visita a Bergamo Capitale Italiana del Volontariato 2022

’Assessore regionale alla solidarietà sociale Alessandra Locatelli ha fatto visita a Bergamo per incontrare le associazioni e le realtà promotrici di “Bergamo Capitale Italiana del Volontariato 2022”. È stata l’occasione per aggiornare il territorio sulle attività in corso.
sabato 26 febbraio 2022

Per tutto il 2022 Bergamo è Capitale Italiana del Volontariato: la prima città italiana a ricevere questo riconoscimento da parte di CSVnet (l’associazione nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato) con il patrocinio di ANCI. Una nomina che va a premiare il movimento della città e di tutto il territorio provinciale, che conta più di 4.300 associazioni e oltre 100.000 volontari (1 bergamasco su 10 fa volontariato), e che allo stesso tempo vuole riconoscere un territorio che è stato fortemente colpito dalla pandemia ma che ha saputo reagire anche grazie alla forza dei suoi volontari.

La Presidenza di Regione Lombardia ha assegnato il suo patronato a tutte le iniziative che verranno messe in campo dalla rete promotrice della Capitale – composta da Comune di Bergamo, CSV Bergamo, Diocesi di Bergamo, Fondazione della Comunità Bergamasca, Provincia di Bergamo, Università degli Studi di Bergamo, CSVnet, CSVnet Lombardia – e l’Assessore Regionale alla Famiglia, Solidarietà Sociale, Disabilità e Pari Opportunità Alessandra Locatelli è stata in visita a Bergamo per incontrare il volontariato bergamasco nella sede del Centro di Servizio per il Volontariato.

«Regione Lombardia ha concesso il patronato per le numerose iniziative che nel corso dell’anno verranno presentate dalla rete istituita per promuovere Bergamo Capitale del Volontariato. Sono molto orgogliosa del grande lavoro svolto dal mondo del volontariato bergamasco e credo che l’impegno quotidiano nei confronti degli altri sia il modo migliore per dimostrare la propria forza – ha dichiarato l’Assessore Regionale Alessandra Locatelli -. Il mondo associativo e gli enti del terzo settore hanno avuto un ruolo fondamentale anche nei momenti più bui e difficili della pandemia, dando prova della grande forza che li contraddistingue. Oggi è una giornata importante per dire grazie da parte mia e di Regione Lombardia a tutte le associazioni e a tutti i volontari che instancabilmente operano per rispondere in modo capillare alle diverse esigenze dei nostri cittadini. La sinergia tra istituzioni e terzo settore é il motore trainante dì tutte le azioni prevalentemente sociali e sociosanitarie del nostro territorio, ma anche di tante altre attività socio-culturali che sono il collante delle nostre comunità. Donarsi agli altri, dedicargli il proprio tempo e superare anche momenti difficili con grande forza é una sfida sempre rinnovata che questo territorio affronta ogni giorno con grande coraggio».

Una visita che è stata l’occasione per la rete promotrice di Bergamo Capitale Italiana del Volontariato 2022 di presentare a Regione Lombardia ma anche a tutto il territorio bergamasco le iniziative e i percorsi che sono in programma nel corso di questo anno. «Il riconoscimento da parte di Regione Lombardia ha un significato importante per il movimento del volontariato bergamasco, che nonostante le fatiche affrontate negli ultimi due anni ha accolto con favore la nomina a prima Capitale Italiana del Volontariato e che si sta attivando con energia ed entusiasmo – ha spiegato Oscar Bianchi, Presidente del Centro di Servizio per il Volontariato di Bergamo –. Le iniziative che stiamo promuovendo sono numerose, dagli eventi, ai bandi, alla ricerca e tante altre sono in fase di costruzione. Come sempre il volontariato bergamasco non si è tirato indietro di fronte ad una nuova sfida e siamo pronti a raccontare con le esperienze quello che i dati da anni dichiarano: Bergamo è una terra di volontari».

L’Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Bergamo, Marcella Messina, ha ribadito quanto affermato da Bianchi, ponendo l’accento sull’importanza del ruolo del volontariato nella costruzione delle politiche di un territorio e di come la Capitale sia occasione concreta per sperimentarlo: «Il titolo di Bergamo Capitale del Volontariato 2022 rappresenta il riconoscimento di un tratto identitario del nostro territorio che, in questi ultimi anni di emergenza pandemica, ha raggiunto un’evidenza distintiva unica e straordinaria. Sono oggi chiari alcuni elementi d’innovazione importanti: il volontariato, inteso come forma di civismo diffuso, è attore fondamentale della vita sociale, partecipata e democratica nelle nostre comunità; è tessitore di reti formali e informali capaci di raccogliere istanze, bisogni, idee e persino diritti di chi è fragile per porli con adeguata forza o rappresentanza; è espressione della forza umana e rigeneratrice delle nuove generazioni che dimostrano un grande desiderio, ma anche bisogno, di partecipare in modo utile alla vita sociale; è interlocutore indispensabile nel dialogo interistituzionale della co programmazione e co progettazione degli interventi sociali sul territorio. Ed è proprio su queste consapevolezze che prende forma il welfare di comunità che come Amministrazione stiamo costruendo, oltre che il palinsesto di confronti e riflessioni di quest’anno di Capitale del Volontariato».

I rappresentanti delle realtà promotrici di Bergamo Capitale Italiana del Volontariato hanno poi preso parola per raccontare le progettualità che si stanno realizzando sul territorio di Bergamo e provincia. Si parte con una vera e propria ricerca sulla dimensione del volontariato e dell’associazionismo sul territorio bergamasco, condotta da Università degli Studi di Bergamo con Provincia e CSV, che ha l’obiettivo di fornire un dato più aggiornato rispetto a quello del Censimento Istat che risale al 2011 e che nel frattempo ha attraversato una pandemia. «La Provincia di Bergamo partecipa con entusiasmo alla cabina di regia per Bergamo Capitale del Volontariato, convinta che rappresenti un’opportunità straordinaria di costruzione del futuro della nostra comunità – ha spiegato il Presidente della Provincia, Pasquale Gandolfi -. Nello specifico sta seguendo e sostenendo un’importante mappatura del mondo del volontariato in collaborazione con L’Università di Bergamo; il lavoro si svilupperà con un orizzonte biennale, raccogliendo da un lato importanti informazioni quantitative pre e post Covid19, dall’altro interrogando più intimamente il mondo dei volontari». Un lavoro ripreso anche dalla Prorettrice alla Terza Missione dell’Università degli Studi di Bergamo, Elisabetta Bani, che ha anche sottolineato il ruolo di consulenza scientifica che l’Università sta portando avanti all’interno dei quattro laboratori tematici della Capitale, che stanno coinvolgendo in modo diretto le associazioni del territorio: « L’Università sta svolgendo un ruolo attivo nell’ambito di Bergamo Capitale Italiana del Volontariato, mettendo al servizio dell’iniziativa propri ricercatori e giocando un importante ruolo di co-creatore di nuove conoscenze in partnership con gli altri attori della Cabina di Regia. In particolare, ricercatori dell’Università stanno supportando da un punto di vista metodologico il lavoro dei tavoli creati per sviluppare proposte concrete sulle tematiche adolescenti, salute, povertà e cultura. Inoltre, l’Università sarà impegnata in un lavoro finalizzato a mappare il fenomeno dell’associazionismo nel territorio della Provincia di Bergamo e a identificarne le principali caratteristiche e sfide nella nuova normalità post-Covid».

Giuseppe Guerini, Vicepresidente Fondazione della Comunità Bergamasca, ha poi presentato il bando che la Fondazione ha lanciato in occasione della Capitale per sostenere gli Enti del Terzo Settore bergamaschi e che è già pubblicato sul sito della Fondazione stessa: «La Fondazione della Comunità Bergamasca fin dalla sua nascita ha contribuito a sostenere le attività degli Enti di Terzo Settore del territorio, di cui le associazioni di volontariato sono la componente più capillarmente diffusa nelle comunità locali. In occasione del riconoscimento della nostra provincia come Capitale del volontariato per il 2022, abbiamo ritenuto importante – d’intesa con Fondazione Cariplo – dare un segno tangibile di sostegno con uno specifico bando che vuole intervenire a sostengo di attività realizzate dalle associazioni del territorio per promuovere la cultura della partecipazione, la propensione al dono e la dedizione che i tantissimi volontari bergamaschi assicurano ogni giorno ad una pluralità di iniziative, servizi, progetti che alimentano un tessuto sociale solidale e attivo».

Don Cristiano Re, responsabile Ufficio Pastorale Sociale e del Lavoro Diocesi di Bergamo, sottolinea l’importanza della intitolazione di Bergamo Capitale del Volontariato «Un’esperienza che si colloca all’interno di un periodo storico che porta un vissuto non ancora risolto per i profondi segni che ha lasciato dentro alla vite delle nostre comunità e associazioni. Riflettere sul volontariato significa rilanciare verso il futuro l’esperienza del volontariato, che riteniamo fondante non solo per il nostro territorio ma anche per chi lo vive. L’impegno della Diocesi è di abitare dentro ai tavoli tematici della Capitale, in particolare quello della povertà e quello dei giovani, e allo stesso tempo riconnettere il tema del volontariato con il tema del lavoro»

Ed è proprio il tema dei giovani al centro di uno degli eventi più attesi di questo 2022: l’8 e il 9 ottobre saranno, infatti, a Bergamo 500 giovani volontari provenienti da tutta Italia che si incontreranno in una due giorni di iniziative per parlare di dono e del futuro del volontariato. A presentarlo è stato Attilio Rossato, Presidente di CSVnet Lombardia (il coordinamento dei Centri di Servizio per il Volontariato della Lombardia che si sta spendendo attivamente per l’organizzazione di queste due giornate): «Il tema del ricambio generazionale e dell’ingaggio delle giovani generazioni nella dinamica partecipativa dei territori rappresenta oggi più che mai, tanto un obiettivo complesso che strategico per il sistema dei sei CSV della Lombardia. Per questo abbiamo ritenuto importante portare il nostro contributo per la realizzazione dell’evento dedicato ai giovani all’interno degli appuntamenti di Bergamo Capitale del Volontariato. L’8 e il 9 ottobre saranno due giornate rivolte ai giovani dai 18 ai 30 anni per dare visibilità, voce e spazio alle espressioni della partecipazione civica dei giovani come motore di coesione, di tenuta e rinnovamento delle comunità».

Sono, infine, intervenuti i due enti che hanno conferito e patrocinato il titolo di Capitale Italiana del Volontariato alla Città di Bergamo.

«Il mondo del Volontariato e del Terzo settore è da sempre il più prezioso alleato dei Comuni e rappresenta innanzitutto “l’antenna” sul territorio, il ponte tra l’istituzione e i cittadini, in particolare quelli più vulnerabili, in condizioni di disagio o di marginalità sociale, più esposti anche al rischio di povertà sanitaria e difficoltà di accesso ai servizi e alle prestazioni – spiega Stefano Locatelli, vicepresidente Anci – Da bergamasco il riconoscimento di Anci a Bergamo è motivo di grande orgoglio: spesso ci descrivono come persone fredde e schive, ma noi bergamaschi abbiamo un cuore grande, che dimostriamo nei momenti del bisogno. Deve essere un orgoglio per tutti i bergamaschi la scelta di Bergamo come prima Capitale italiana del volontariato: dobbiamo essere fieri del cuore che la cultura del nostro territorio ci ha donato, di quello che i nostri nonni e i nostri genitori ci hanno tramandato. Perché si, il volontariato è contagioso e qui ha trovato terreno fertile per continuare a dare frutti: non smettiamo mai di coltivarlo».

«Le attività che Bergamo offre per celebrare il titolo di Capitale Italiana del Volontariato – ha detto la presidente di CSVnet Chiara Tommasini – sono una grande occasione per mostrare la capacità delle associazioni di costruire comunità coese e solidali. La risposta di Bergamo e della regione Lombardia al titolo assegnato è significativa: vogliamo ringraziare tutte le istituzioni che sono al nostro fianco per fare in modo che questo anno faccia crescere la cultura del volontariato nel territorio bergamasco e in tutto il Paese».

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